Il Pd e l'eterna crisi del 'né né': un errore storico che rischia di affossare la sinistra italiana

2025-07-24
Il Pd e l'eterna crisi del 'né né': un errore storico che rischia di affossare la sinistra italiana
Il Giornale

Il Partito Democratico (PD) si ritrova, ancora una volta, intrappolato in una spirale di indecisioni e ambiguità, incarnata dalla formula del “né né”. Questa espressione, che riflette una posizione di compromesso tra due poli apparentemente inconciliabili, rischia di paralizzare l'azione politica e di erodere ulteriormente il consenso della sinistra italiana. Ma cosa significa realmente questo “né né” e perché rappresenta un errore strategico?

L'origine del termine risale a un periodo storico particolarmente turbolento: gli anni di piombo. La frase “né con lo Stato né con le Brigate Rosse” rappresentava una presa di posizione di chi, pur condannando il terrorismo, non voleva schierarsi incondizionatamente con le istituzioni. Un'affermazione che, all'epoca, poteva avere un senso in un contesto di profonda crisi sociale e politica, ma che oggi appare anacronistica e inefficace.

Il problema del “né né” non è tanto la sua intrinseca mancanza di chiarezza, quanto la sua incapacità di proporre una visione politica coerente e credibile. La sinistra, per conquistare e fidelizzare l'elettorato, ha bisogno di offrire risposte concrete ai problemi del Paese, di assumere posizioni nette su questioni cruciali come il lavoro, la sanità, l'ambiente e la giustizia sociale. Il “né né”, al contrario, genera confusione, incertezza e sfiducia.

Il PD, negli ultimi anni, ha spesso oscillato tra posizioni riformiste e populiste, tra un'agenda europeista e una retorica sovranista. Questa ambivalenza, alimentata dalla formula del “né né”, ha contribuito a disorientare i propri elettori e ad aprire spazi alla destra. Per uscire da questa impasse, il PD deve fare i conti con la propria identità, definire chiaramente i propri valori e proporre un progetto politico ambizioso e credibile.

Non è un segreto che la sinistra italiana si trovi ad un bivio. La frammentazione politica, la crisi economica e la crescente polarizzazione sociale rappresentano sfide enormi. Ma è proprio in questi momenti che la sinistra deve dimostrare la propria capacità di innovazione, di sintesi e di proposta. Abbandonare l'illusione del “né né” e riscoprire la forza di un'azione politica determinata e orientata al bene comune è l'unica strada per rilanciare la sinistra italiana e per riconquistare la fiducia dei cittadini.

La storia ci insegna che le posizioni ambigue e i compromessi sterili non portano mai a risultati duraturi. La sinistra, per essere credibile e influente, deve essere capace di scegliere, di decidere, di assumersi le proprie responsabilità. Solo così potrà contribuire a costruire un futuro migliore per il Paese.

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